Amazon AWS, Microsoft Azure, Google e IBM con SoftLayer hanno deciso di cambiare il mercato del cloud hosting previsto per il prossimo biennio.
Contro i quattro giganti si starebbero muovendo i piccoli provider che compongono l’industria hosting e che ora sono pronti a guardarsi da questi giganti come a una minaccia da cui difendersi o a cui allearsi.
I motivi delle forza di mercato che questi colossi possono assicurare sono semplici e si possono classificare in pochi punti:
- i quattro colossi possiedono d un ottimo quantitativo di denaro pronto per essere investito;
- alcune delle perdite previste su alcuni fronti saranno compensate dalle opportunità di guadagno che scaturiranno da altri business profittevoli, si pensi all’e-commerce per Amazon;
- ognuno dei quattro rincorre gli altri oligarchi nella lotta dei prezzi;
- ogni provider che viene menzionato ha un ecosistema di partner davvero molto sviluppato e organizzato;
- nonostante l’importanza i quattro riescono a dialogare in modo agevole anche con gli utilizzatori finali;
- possono investire grandi somme di denaro sui clienti e sui partner per la loro formazione attraverso programmi di educazione mirati;
- sono in grado di poter sviluppare una sorta di modello freemium, invitando i propri clienti a usare i propri servizi in modo che una volta che i dati sono sulle loro infrastrutture è decisamente raro che possano essere spostati ulteriormente.
Tutti questi aspetti rendono Amazon, Microsoft, Google e IBM dei leader nel settore del cloud hosting, mentre i listini continuano a scendere, aiutandoli ulteriormente nell’affermazione sul mercato.