Quali aspetti considerare per un server ridondante

hosting ridondanti

Sempre più aziende decidono di affidarsi a soluzioni di hosting dedicato, sia per avere il massimo delle risorse per il proprio progetto web, sia per sfruttare queste infrastrutture per il funzionamento di alcuni servizi, come il trasferimento di documenti e file. I maggiori provider offrono inoltre soluzioni dedicate con la configurazione iniziale a cura del servizio tecnico, in questo modo anche i meno esperti possono usufruire di questo tipo di hosting. I server dedicati proprio per la loro importante funzione devono essere sempre raggiungibili e un loro downtime potrebbe provocare ingenti danni al business aziendale. SupportHost, ad esempio, garantisce il 99,5% di Uptime con tanto di rimborso.

Cosa è un server ridondante

Come abbiamo detto chi sceglie un hosting dedicato ha la necessità di avere il massimo delle risorse disponibili e garantire la raggiungibilità dei dati in qualsiasi momento. Un guasto al server o un problema che determina il downtime del sito deve essere quindi prevenuto a priori, non solo per non creare danni all’utente, ma anche perchè, nel caso di un e-commerce, potrebbe far perdere ordini e clienti.

Utilizzare un server ridondante potrebbe però risolvere il problema. Si definisce ridondanza un sistema che è capace di duplicare determinate funzioni e quindi garantire la continuità dei servizi in caso di guasto. Uno degli esempi più semplici che spiega la ridondanza, e che alcuni provider offrono, è quello del redundant power supply, ovvero un sistema si alimentazione ridondata. In pratica il sistema ha due unità di alimentazione, ma solo una è necessaria al funzionamento dell’infrastruttura. La seconda entra in gioco immediatamente quando la prima, per qualche problema, smette di funzionare.

Ridondanza e tipologie di configurazioni RAID

Un altro esempio di ridondanza dei server è la configurazione RAID (Redundant Array of Independent Disks). Si tratta di una tecnica che raggruppa diversi dischi (utilizzati da applicazioni e utenti diversi) in una solo unità di memoria. I RAID hanno diverse configurazioni che determinano una diversa memorizzazione dei dati:

Raid Mirroring

  • Mirroring: i dati vengono duplicati da un disco all’altro, con la stessa modalità e con la stessa posizione. In pratica i due dischi sono l’uno la copia dell’altro;
  • Duplexing: in questa tecnica vengono utilizzati due dischi e due controller, in modo da garantire una sicurezza maggiore anche in caso di guasto al primo controller;
  • Parity: in questo caso non vengono copiati i dati, ma la somma binaria dei dati. Ogni set di bit scritti viene calcolata la somma binaria, che all’istante viene copiata su un altro disco. Attraverso questa somma si possono recuperare eventuali dati persi;
  • Striping: questa tecnica suddivide i dati in vari blocchi, che vengono poi scritti su dischi differenti, in modo da velocizzare i tempi di caricamento e scaricamento.

Ovviamente qualsiasi tecnica di recupero dati offerta dal provider, non esenta l’utente dall’eseguire operazioni di backup e disaster recovery che oltre alla copia dei dati conservano anche le configurazioni dei vari sistemi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.