Proprio in questi giorni Google ha ufficializzato il rebrand del proprio portfolio di servizi destinati alle aziende: Google enterprise prenderà il nome ora avanti Google for Work, con quest’ultima “appendice” che si andrà anche ad affiancarsi ai nomi di tool noti anche all’utenza consumer (es: Drive for Work).
La spiegazione ufficiale che è stata fornita da Mountain View a riguardo della mossa di rebranding è stata abbastanza chiara: Google vuole dal canto suo poter sfruttare al massimo la popolarità di servizi i cui nomi sono assolutamente ormai ritenuti dei brand consolidati presso il grande pubblico e non solo.
Da qui inoltre anche l’aggiunta dell’appendice “for Work” che renderà assolutamente immediata l’identificazione del contesto di utilizzo del servizio.
Siamo pertanto di fronte ad una serie di “piccole manovre” di aggiustamento per una rotta (strategia commerciale) che punta in modo chiaro e deciso a consolidare la presenza di Google nel settore delle “grandi aziende”, un mercato che vede in corsa altri player di primo livello come ad esempio Microsoft (il cui CEO Satya Nadella in una dichiarazione-slogan ha indicato “productivity and platforms” come il principale focus dell’azienda) ma anche Box, Dropbox ed Amazon.