Forse il titolo non è decisamente corretto, ma fa capire molto bene il concetto di ciò che vogliamo dimostrare.
Sarebbe meglio usare delle locuzioni, ma questa piccola discrepanza non vuole incidere sul fatto che il cloud potrebbe generare una sorta di innovazione digitale, una vera e propria rottura con il passato IT che non si può di certo ignorare.
E proprio a dimostrare quello che si sostiene non ci sono solo i tanti slogan marketing e modaioli che inneggiano al cloud anche per servizi e prodotti che non recepiscono la vera natura della nuvola.
Sono presenti invece i termini che si sentono utilizzare negli ambienti tecnici e che sembrano dominare il palcoscenico IT.
Termini che potrebbero presentare nuove tecnologie come attori che da semplici comparse potrebbero diventare dei veri protagonisti della scena, pronti a ricevere il maggior numero di critiche, positive e negative che siano.
E per chi ancora non ci vuole credere, è sufficiente citare quattro locuzioni che stanno iniziando a poter interessare tutti i settori afferenti all’IT e cominciano a intravedersi sulle pagine dei siti Web specializzati e nei titoli di molte testate.
Infatti, si parla sempre di più di Internet delle Cose o Internet of Things (IoT), di Software-Defined Network (SDN) e del componente OpenFlow, di NetworkFunctions Virtualiztion (NFV) e OpenCompute Project (OCP).
Per chi ancora non conoscesse questi termini, è forse il caso di mettersi alla pari per non trovarsi indietro in un mondo IT a cui il cloud sta letteralmente sconvolgendo i connotati.